Leggere contro la velocità

 Eccoci qui, penultimo giorno di corso Nati per Leggere, altra puntata delle riflessioni di Pep Bruno per voi! Tradotta da Simona Fiscale – volontaria NPL Campania – pubblicata, in accordo con Pep Bruno, per Nati per Leggere e che potete trovare anche su bicizen.

Viviamo in velocità, con il respiro corto, sempre di corsa e senza un istante per recuperare il fiato. Sono questi i giorni che ci sono capitati, dicono: giorni di frenesia; tessere e disfare; giorni di stanchezza cronica e velocità senza tregua.
Giorni in cui non c’è tempo per la sosta e la quiete: osservare come ingialliscono le foglie e cadono dagli alberi, vedere come il vento se le porta via, palpitare al cadere della sera, sedersi per strada e sentire come il freddo penetra nella pelle. Sentire, guardare, fermarsi. Contro il ritmo impetuoso dei giorni, leggere si trasforma in un atto di ribellione: sedersi e aprire un libro significa fermare l’orologio, significa aprire la porta a un altro tempo, ad altri giorni, ad altre vite.
Leggere è un insolito atto di ribellione, un bastone tra le ruote degli ingranaggi incessanti, un missile nella rotta di navigazione dell’infinita cinta di distribuzione sotto i nostri piedi.
Leggere vuol dire rompere lo specchio, farlo in mille pezzi e andare oltre.

 

 

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