Leggere contro l’inerzia

Per augurarvi buona domenica pubblico l’ultima puntata delle riflessioni sulla lettura di Pep Bruno, tradotte da Simona Fiscale – volontaria NPL Campania – pubblicata, in accordo con Pep Bruno, per Nati per Leggere e che potete trovare anche su bicizen.

Da quando ho iniziato a frequentare il corso di NPL, sogno libri per bambini e letture ad alta voce per tutta la notte!

Cosa dire ancora, se non BUONA LETTURA?

Sono tempi incomprensibili, ci dicono. Succedono cose inevitabili, insistono. Non possiamo farci nulla, affermano. Intanto ci invitano a sederci e guardare i giorni che passano: resisti, sopporta, obbedisci, ancora un po’, resisti, sopporta, guarda la televisione … sei comunque tra i fortunati, ti ricordano. Resisti. Sopporta. Tranquillo, non muovere neppure un dito, né le ciglia, che non si alteri l’universo, o si rompa l’equilibrio […].

Contro la quiete mortificante leggere un libro diventa un atto di ribellione: prendere un libro attiva la muscolatura, attiva l’occhio e il cervello, attiva la volontà di essere partecipe, la responsabilità, il coinvolgimento di chi legge. Il libro esige dal lettore […] chiede “Taci!”, chiede “ascolta”, chiede “presta attenzione”…e il lettore partecipa e si fa responsabile di quello che succede in un momento di lettura. Essere responsabili e protagonisti di ciò che ci accade è, senza dubbio alcuno, la più grande di tutte le forme di ribellione che si possono attribuire al libro.

Sì, potrei dire che leggo per abitudine, che leggo per piacere, che leggo per egoismo. Ma sono sempre più convinto che leggo perché appartengo alla Resistenza, perché sono un ribelle. Penso che ci sono molte cose ancora che devono cambiare. Con un libro in mano sono pericoloso: penso, sogno, pongo domande, sono responsabile, vivo il tempo … inizio la rivoluzione silenziosa che farà un altro mondo migliore.

È certo.

(l’immagine di questo articolo è tratta da muchasmascosasquecontar.blogspot.it)

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