Leggere è una forma di ribellione

Il corso per lettori volontari di ieri si è chiuso con una lettura che voglio condividere con voi, perché mi è sembrata veramente calzante.
Si tratta della “Rivoluzione silenziosa” di Pep Bruno, narratore e autore spagnolo; sono riuscita a trovare il testo sul sito bicizen.it (che, fra le altre cose, mi ha fatto venire voglia di gonfiare le ruote della mia bicicletta. È tutta l’estate che mi riprometto di farlo in realtà…). La traduzione è di Simona Fiscale – volontaria NPL Campania – pubblicata, in accordo con Pep Bruno, per Nati per Leggere.
Ho deciso di proporvi un piccolo paragrafo ogni giorno. Ecco quello di oggi. Meditate cari lettori…

Potrei dire che leggo per abitudine, poiché leggere è un’abitudine che si è radicata in me già da bambino e ho continuato a coltivarla per tutta la vita.
Potrei anche affermare che leggo per piacere: molte sono le pagine che mi fanno godere intensamente, molte delle quali mi donano un piacere indimenticabile.
Potrei anche dire che leggo per puro egoismo, perché leggere è un’esperienza profonda, intima, che alimenta e calma la mia sete.
In verità potrei dire tutto questo senza mentire: perché leggo per costume, leggo per piacere e per egoismo ma penso che il motivo ultimo della mia militanza in qualità di lettore ostinato sia che leggere, oggigiorno, è diventata un’attività rivoluzionaria. Leggere è una forma di ribellione, un fronte aperto contro il conformismo, una guerra di battaglie contro i giorni grigi e le notti fredde.

 

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